Codevilla – Mondondone
- Chiesa di San Bartolomeo in Mondondone, sec. XVI (precedentemente Cappella interna al Castello di Mondondone, sec. X)
- Oratorio Madonna delle Grazie di Montù-Mondondone, sec. XIII (poggia su uno sperone di roccia che presenta fossili di vongole)
- Punti panoramici (da qui lo sguardo arriva fino alla cupola del Duomo di Pavia)
Codevilla
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO
DI MONDONDONE
Sec. XVI
La chiesa parrocchiale di San Bartolomeo figurava elencata tra le dipendenze della pieve di Luta o Codevilla fin dal XVI secolo (Catalogo 1523), secolo nel quale è comunque attestata come parrocchiale.
Nel 1820 la parrocchia di San Bartolomeo contava famiglie 88 distribuite in otto ville e cascinali, persone 462 di cui anime da comunione 308, cresimati 351, cresimandi già d’anni sette 6. Gli annui redditi del beneficio parrocchiale comprendevano sacchi 25 di frumento, sacchi 25 di meliga, sacchi 4 di fagioli, fave, vino. Nella chiesa parrocchiale di Mondondone erano istituiti il beneficio semplice di Santa Croce, eretto all’altare Maggiore e il beneficio di Sant’Antonino, eretto all’altare della Beata Vergine (Stato diocesi di Tortona, 1820).
Codevilla
ORATORIO “MADONNA DELLE GRAZIE”
DI MONTÙ-MONDONDONE
Sec. XIII
La tradizione vuole che la Madonna apparve a della gente del posto e che, inginocchiatasi sullo sperone di roccia che caratterizza la cima di questa collina, abbia lasciato il segno.
Il più antico documento che attesta con certezza l’esistenza di una cappella Votiva è datato 1299 redatto dall’inquisitore di Pavia.
L’oratorio è posto sulla cima di un poggio di faggi, ginepri e ginestre.
Sull’altare è presente un affresco, protetto da una vetrata, raffigurante la Vergine con i capelli sciolti sulle spalle e con le mani congiunte in atto di preghiera.