Retorbido
- Chiesa di S. Andrea in piazzale S. Andrea – probabile data di costruzione 1348
- Chiesa Parrocchiale Natività di Maria Vergine in salita Durazzo – nasce come cappella del castello, attestata parrocchia già dal XVI secolo
- Chiesa di S. Rocco in piazza Roma – voluta dai Retorbidesi come voto al Santo per l’imperversare della peste
- Palazzo Negrotto Cambiaso Durazzo Pallavicini (chiamato Palazzo della Marchesa) in salita Durazzo – del XVIII secolo
- Piccolo spazio museo presso l’antica pesa pubblica in piazza Roma – realizzato nel 2012
Approfondimento sulle statue ispirate a Bertoldo e sugli artisti
“ Il Re che lancia la corona “
di Mario Lodola in via Voghera, incrocio Greenway, 2010
MARIO LODOLA
Marco Lodola è nato a Dorno (Pavia).
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e di Milano, artista quotato, eclettico e molto produttivo ha esposto in tutto il mondo con grande successo.
vanta collaborazioni illustri e infiltrazioni nella sua opera di altre forme artistiche come musica design e moda.
IL RE CHE LANCIA LA CORONA
Anche se la vediamo per prima si tratta della terza opera posta a Retorbido in ordine cronologico.L’installazione rappresenta Re Alboino nell’atto stizzoso di lanciare la propria corona.Le opere del maestro Lodola hanno questo stile colorato e allegro qui molto ben espresso, come le opere di pop art sono spesso ispirate alle immagini di personaggi famosi sia del mondo dello spettacolo che storici.Posta qui all’ingresso del paese come a voler salutare i visitatori nel 2011, rappresenta un re realmente esistito: Re Alboino.La storia di Bertoldo narra che il re abbia sfidato il saggio villano in prove di astuzia brillantemente superate da quest’ultimo guadagnatosi così il prestigioso incarico di consigliere di corte.
Un dettaglio curioso del monumento è il piccolo asinello disegnato sul manto regale. questo disegno ha tutta una sua storia: quando venne commissionato il monumento il bozzetto presentato dal maestro Lodola era un simpatico e allegro asinello ma l’idea fu bocciata dal Comune per timore dello scherno ( e per mancanza di autoironia ) dato che un tempo Retorbido era noto come il paese degli asini. Nacque così la statua del “Re che lancia la corona” dove l’artista si vendicò della bocciatura del suo originario asinello -poi finito alla biennale di Venezia- inserendolo nelle decorazioni della veste del re.
“La contadina “
di Piero Leddi in piazza Roma, 2013
PIERO LEDDI
Nato a San Sebastiano Curone in provincia di Alessandria, l’artista ha appreso dal padre falegname e da altri parenti artigiani le tecniche di lavorazione dei materiali, mentre il rapporto con la terra e l’agricoltura sono legati alla famiglia materna. Dopo il trasferimento a Tortona è avvenuto il suo accostamento alla pittura. A Milano dal 1951, si è dedicato dapprima all’attività di grafico pubblicitario, sperimentando i propri mezzi espressivi ed entrando in contatto con l’ambiente di Brera.
In questo caso privilegia la costruzione di un monumento alla forma d’arte per lui più usuale che è la pittura.
LA CONTADINA
presso il teatro comunale di Retorbido venne realizzata una esposizione dei dipinti di Leddi ispirati dal mondo di Bertoldo e dei contadini e vi fu abbinato un referendum per la scelta di una seconda scultura destinata ad arricchire questa collezione d’arte di Retorbido. Fu scelto il quadretto della contadina , tratto dal “Quarto Stato ” di Pelizza. Quindi Leddi creò la statua “La contadina”, opera in materiale povero che conferma grande sensibilità artistica ed eclettismo innovativo, ancorché influenzata dalle intuizioni di grandi maestri della pittura ( Pelizza e De Chirico ).
La contadina rappresenta la donna, la madre ma soprattutto qui rappresenta la moglie di Bertoldo, la sgraziata e rozza Marcolfa, sua degna compagna.
Il volo di Bertoldino”
di Michele Ciacciofera con accanto favola scritta di Giuseppe Polimeni , in piazza Risorgimento, 2014
MICHELE CIACCIOFERA
Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969) e’ un artista italiano contemporaneo che vive e lavora tra Siracusa e Parigi.
Il suo lavoro spazia tra varie tecniche quali pittura, scultura, collage, disegno e fotografia senza limiti di demarcazione tra esse ed in cui emerge il suo rapporto intimo e sinestetico con la materia.
Prevale nella sua ricerca l’attenzione verso tematiche ambientali, socio-antropologiche e politiche filtrate attraverso la letteratura, filosofia e psicologia.
IL VOLO DI BERTOLDINO
Un pannello ritrae Bertoldino e la gru come due sagome senza profondità che volano fuse insieme quasi fossero un tutt’uno. Il materiale scelto è metallo a contrasto (ruvido il fondo e lucido e liscio nella sagoma che quasi fa da specchio riflettendo il cielo e il mondo intorno)
Abbinato al pannello del maestro Ciacciofera c’è una preziosa lastra di vetro su cui è stata incisa la raffinata favola scritta da Giuseppe Polimeni scrittore di Retorbido a cui il paese deve proprio la realizzazione di un prezioso volume scritto per raccogliere e raccontare la storia del paese.
IL VOLO DI BERTOLDINO è l’ultimo monumento realizzato per Retorbido fino ad ora.
“ Monumento a Bertoldo”
di Piero Leddi in Piazza Roma, 2009
L’opera che ha dato il via alla collezione di Retorbido
L’artista nostrano Piero Leddi, studioso della vita contadina e fan di Bertoldo, parve la scelta giusta per cominciare. L’artista che fino ad allora aveva solo prodotto opere pittoriche ( salvo il medaglione in memoria del pittore Giani a San Sebastiano ) accolse con entusiasmo la proposta, anche perché poteva avvalersi di una gloriosa fonderia vanto dell’arte italiana ( che purtroppo pochi anni dopo avrebbe chiuso i battenti ). Nacque così l’impegnativa scultura a cera persa del personaggio leggendario, vestito del solo berretto e in groppa all’asino, che volge sornione il muso verso la scuola, mentre Bertoldo guarda verso il Municipio, quasi ad ammonire i governanti. Questa scultura richiese un anno di lavoro, ben descritto dallo stesso Leddi in un prezioso libretto.
Oltre alla posizione curiosa e studiata dello sguardo di Bertoldo c’è legata a questa statua un’altra curiosità: il monumento è chiaramente un ironico monumento equestre come quelli realizzati in epoca romana per gli imperatori e come tale reca nel piedistallo una scritta in latino che vuole essere proprio una provocazione spiritosa al valore e alla nobiltà di questo personaggio tanto grandioso quanto semplice.
Una testimonianza ( raccolta da Manuela Forni ) dal mecenate che ha donato le opere al territorio
Il Comune deve questa ricchezza ad un illustre retorbidese: AGOSTINO GUARDAMAGNA, la cui storia è quasi interessante quanto questa collezione
La sua famiglia giunse in paese per caso e per sfuggire ai pericoli di Milano durante la guerra e fu così che egli ebbe modo di innamorarsi di questi luoghi e della leggenda di Bertoldo (al punto da scrivere molto sull’argomento infatti “Gente di Bertoldo” ,libro scritto proprio da Agostino Guardamagna, dipinge in modo molto realistico gli usi e i costumi di questa realtà rurale)
Anche se la vita e la carriera da avvocato lo condussero altrove non dimenticò la propria casa in cui attualmente risiede in maniera più o meno stabile da ormai diversi anni.
All’inizio degli anni duemila, dopo una vita dedicata a interessi privati, ritenne di dover dare un contributo personale all’ordinamento che tanto lo aveva gratificato e divenne giudice di pace a Voghera. Attività per la quale ricevette un corrispettivo, che inficiava un po’ la “purezza” dell’impegno civico che si era prefisso e che pertanto pensò di devolvere a scopi sociali.
Don Giorgio Giorgi (parroco del paese e grande appassionato d’arte) gli diede l’idea della statua di Bertoldo e don Michele Chiappuzzi (attuale parroco e uomo di grande cultura) quella di solennizzare la leggenda con altre sculture.
La scelta di questo benefattore di condividere una collezione che avrebbe potuto arricchire una proprietà privata ha reso il paese di Retorbido un museo a cielo aperto e lo ha reso ancora di più il paese di Bertoldo.